L’ipogonadismo ipogonadotropo congenito e’ una patologia che interessa 1 su 10.000 nati maschi. La forma più comune è la Sindrome di Kallmann, causata da un deficit di produzione di GnRH per un’anomalia genetica relativa al gene KAL1. Altre anomalie genetiche sono state accostate ad un difetto di migrazione delle cellule che producono il GnRH con conseguente mancato funzionamento dell’asse ormonale ipotalamo-ipofisi-gonadi. L’alterazione del fattore di crescita dei fibroblasti si manifesta con una concomitante anomalia nello sviluppo del palato. La presenza di difetti nella percezione degli odori pone la diagnosi della sindrome. Tali difetti sono comprovati da un esame olfattometrico. Il GnRH stimola la produzione di LH ed FSH nell’ipofisi e quella di Testosterone nel testicolo. Il regolare funzionamento dell’asse permette un normale sviluppo puberale. Prima dei 18 anni l’ipogonadismo si manifesta come ritardo di sviluppo puberale, successivamente come un vero ipogonadismo ipogonadotropo. Le implicazioni cliniche dipendono dal momento in cui la malattia si manifesta con maggiore evidenza. Se ciò avviene nei primi sei mesi di vita si può osservare un criptorchidismo o un micropene. Se avviene più tardi, nella fase prepuberale, si possono identificare molti dei seguenti segni: testicoli <3ml; pene <5cm; riduzione del pilizio pubico e ascellare; proporzioni eunucoidi; ritardo della maturazione ossea; riduzione della densità minerale ossea; anemia; ridotta massa e forza muscolare; aumento del grasso corporeo; ginecomastia; timbro della voce alto; calo del desiderio. La successiva infertilità è l’aspetto che compromette maggiormente la qualità di vita di questi pazienti. La diagnosi viene posta sulla base di un testosterone biodisponibile basso e confermata da un livello ridotto di gonadotropine. Si avrà spesso un ritardo nella maturazione ossea del paziente. In tutto questo percorso i testicoli rimarranno ipotrofici. Dopo i 17 anni si può decidere di far crescere i testicoli per acquisire la fertilità. Sono fattori predittivi per l’acquisizione di fertilità: la crescita del volume testicolare durante la terapia e l’assenza di un precedente criptorchidismo.
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